Giornata mondiale in ricordo delle Vittime della strada - 2019

Mai più incidenti stradali

Una piazza intitolata alle Vittime della strada, una delle proposte lanciate nel convegno “mai più incidenti stradali” dal volontariato parrocchiale di Acquappesa per sostenere la cultura della sicurezza e un’app per la sicurezza sulla SS18, la proposta dell’Unpli. Sulle strade si continua a morire, un esercito di caduti di una grande guerra silenziosa, colpevolmente accettata e sottovalutata dalla nostra società civile. Per questo ad Acquappesa, in cui si contano tantissime vittime e lutti insuperabili, si celebra questa giornata voluta dall’Onu come ormai da diversi anni. Un’occasione per stare vicino ai famigliari delle vittime e a coloro che hanno subito incidenti stradali vivendone ancora le conseguenze, ma anche per testimoniare la vicinanza a chi per professione si occupa di sicurezza stradale. Un’occasione per ripensare come avviare ad una cultura della sicurezza, prendere misure per contrastare questa mattanza che riguarda soprattutto i giovani. «Abbiamo abbracciato lo slogan nazionale “Non dimenticare, ma soprattutto educare e prevenire” perché – spiega la coordinatrice del volontariato parrocchiale - è necessario un coinvolgimento sociale, una cultura diversa che porti al cambiamento di comportamenti nocivi.

Gli incidenti stradali non sono “incidenti” in senso fortuito, sono “sinistri stradali, un crimine orrendo che provoca danni irreversibili alle persone e che sono frutto di trasgressione di norme e comportamenti di inciviltà di cui vergognarsi». Durante l’incontro pomeridiano di domenica 17 novembre “Mai più incidenti stradali” si sono affrontate tematiche stringenti affrontate da diversi punti di vista. Un tavolo di lavoro al quale hanno dato il loro sostanziale contributo le forze dell’ordine rappresentate dal vice dirigente della Polizia stradale di Cosenza, dott. Salvatore Venturi, il sindaco di Acquappesa, ing. Francesco Tripicchio che ha fatta propria l’idea di intitolare la piazza della marina alle vittime della strada, il parroco della parrocchia Santa Maria del Rifugio, sac. Giacomo Minervino, il presidente dell’associazione “Vittime delle Strada Ada Cuglietta”, ing. Aurelio Longo, il presidente provinciale Unpli, dott. Antonello Grosso La Valle, la coordinatrice del gruppo volontariato parrocchiale, prof.ssa Francesca Rennis che ha anche moderato l’incontro e, in modo particolare, la testimonianza di Roberta Rocca, mamma di Davide Andreoli, di cui ho presentato il libro. Punto focale dell’incontro è stata la necessità di sensibilizzare e formare ad una cultura della sicurezza che comporta – così Varturi – il rispetto di aspetti valoriali condivisi da una comunità, la consapevolezza che l’abuso di mezzi tecnici come l’auto e il cellulare fa perdere di vista l’importanza della vita umana, dell’integrità fisica, di valori come la solidarietà sociale. Nell’accentuare l’importanza della prevenzione sulla punizione, Varturi ha ribadito che «la sola conoscenza non basta, occorre la condivisione e la consapevolezza che il rispetto delle norme della strada non solo è un dovere civico ma è fondamentale perché per strada si possa essere tutti uguali». Inoltre, ha sostenuto la necessità che ogni attore sociale faccia la propria parte. La sua relazione ha toccato anche diversi elementi tecnici riferiti ad esempio alla normativa sulla “velocità moderata” e agli aspetti costitutivi della circolazione stradale. Sulla necessità di rafforzare la governance territoriale mantenendo la cooperazione tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni si è soffermato Antonello Grosso La Valle che, ribadendo il ruolo di advocacy dell’Unpli, ha proposto per la Statale 18 la creazione di un’app sulla quale recuperare in tempo reale eventuali informazioni di criticità nella circolazione. Aurelio Longo si è soffermato sullo stato di degrado delle infrastrutture e soprattutto della SS18, sulla quale ha perso la vita la madre. Varturi era accompagnato dall’assistente capo Fabrizio Zavatto, presenti oltre a famigliari delle vittime della strada anche carabinieri della locale stazione di Guardia Piemontese e vigili urbani, diversi amministratori comunali tra cui il vicesindaco Massimiliano De Caro, il consigliere alla sicurezza Angelo Sirianni, i consiglieri di minoranza Mauro Avolio e l’avv. Sandra Ricco, il presidente dell’ass. sociale culturale Anziani di Guardia Piemontese Silvio Carnevale, e dell’associazione Libera università “Nicola Carrozzino” di Acquappesa, Emilio Sciammarella. 

 

Francesca Rennis

 

Il ricordo di Davide

Sulla strada si va per lavoro, per raggiungere il proprio posto di lavoro, per svago, per tornare a casa. Davide stava tornando a casa e si era affidato ad un adulto significativo per lui. Non è mai arrivato a casa e i suoi famigliari, anche se sono passati dieci anni, è come se vivessero in un limbo, una zona caotica e incerta, dove Davide sembra si sia perduto. Ho curato il libro voluto dalla mamma di Davide, Roberta, per riannodare nodi e riempire quel vuoto incommensurabile lasciato dalla morte di un figlio. Non è stato facile contenere le emozioni, a volte proprio una sfida quella di rimettere a posto il puzzle di una vita, ridefinirne i contorni di affetti, relazioni sociali, aspettative, desideri…. Aprire queste pagine ha voluto dire uscire dalla fredda statistica che ò vedere in Davide un numero e far riemergere la personcina che era. Ma quello che poteva essere un diario in presenza è invece un diario dell’assenza. Ogni elemento che ci racconta di lui, ci svela la sua assenza, ci fa mancare ciò che sarebbe stato in questi dieci anni.

Riflessioni al bivio

Poesia di Maria Antonietta Abastante